L' Io ed il punto di unione

Ciò che si riesce a percepire della nostra vita, non è che una minima parte della realtà. Il mistero  dell’ esistenza per quanto fitto possa essere è sondabile, ci sono dimensioni diverse, modi d’ essere, eventi strani attraverso i quali lo Spirito immortale snoda e rende percepibile la sua presenza. Usando le tecnologie attuali la scienza può osservare solo il 5% della realtà. L’ Universo si compone di filamenti energetici, si tratta di miliardi e miliardi di frequenze o onde che generano tutto ciò che esiste. Anche l’ uomo è fatto di questi filamenti energetici che possono essere visti solo da chi acquisisce la qualità di veggente. Il punto di unione è grande quanto una palla da tennis, situato circa a 60 cm dalle scapole, è lì che avviene la decodifica delle informazioni che ci consentono la percezione del mondo così come lo conosciamo, perché in quel punto passano le frequenze “accese”. Spostando il punto di unione, anche solo leggermente, si accendono altre fasce di emanazioni, il che ci porta a percepire altre dimensioni ed altri esseri viventi. Ognuno di noi trova determinate frequenze che lo riguardano, perché di esse è costituito, queste, nel loro insieme diventano il nostro "Io" qui sulla Terra. Ma ogni uomo è costituito da una serie vastissima di frequenze di cui allo stato conscio ignora l’ esistenza. Queste “onde” esistono di per se, noi possiamo solo scoprirle. Ecco perché le filosofie orientali dicono che noi siamo il Tutto ed apparteniamo al Tutto: la nostra consapevolezza ci induce a percepirci come agglomerati organici individuali ed effettivamente lo siamo, è tuttavia possibile spostare il sistema di percezione accendendo nuove “fasce di emanazioni”. L’ Io cosciente è solo una parte dell’ Anima, esattamente quella parte dell’ Anima di cui siamo consci in questo spazio-tempo. Nell’ Aldiqua noi vediamo solo l’ Io cosciente e la sua forma fisica, mentre l’ Anima esiste contemporaneamente sia nell’ Aldiqua che nell’ Aldilà ed è fatta di tempo: lo spazio è una percezione che riguarda l’ incarnazione. Il tempo assomiglia ad un pensiero pensato da qualcosa di inconcepibile per un essere umano. Nella vita noi percorriamo tratti dell’ Anima e acquistiamo consapevolezza di quello che siamo a livello cosmico.  L’ Io diventa consapevole dell’ Aldilà ponendosi domande e utilizzando l’ intento qui inteso come volontà, perché è ciò che gli consente di accendere la percezione dell’ ampliamento delle frequenze che lo attraversano, che esistono nell’ Aldilà e si manifestano nell’ Aldiqua attraverso il processo descritto ovvero un processo di trasposizione. Gli avanzamenti spirituali presuppongono divenire consci dei processi di trasposizione, tuttavia vi sono persone che li utilizzano inconsciamente o in maniera parzialmente consapevoli. Dunque quando noi nei libri di Carlos Castaneda troviamo la descrizione del cosiddetto “punto di unione” ci si riferisce proprio a questo. Minimi spostamenti del punto di unione consentono una capacità di comprensione più profonda, interconnettendo diversi modi di vedere la realtà ed aumentando le qualità intellettuali del pensiero. Spostamenti più ampi del punto di unione consentono di sintonizzarci ed accendere frequenze che ci forniscono diverse informazioni. Per mezzo dello spostamento del punto di unione si accede ad altre dimensioni. Il punto di unione, per fare un esempio, è paragonabile ad una radio che si può ascoltare su una determinata frequenza, cambiando il decoder o spostandoci su un’ altra frequenza cambia il risultato: ovvero cambia la tipologia delle informazioni. L’ uomo possiamo dire che è il suo punto di unione, ovvero, percepisce di se stesso, solo le frequenze che è riuscito ad “accendere”, le frequenze di cui è divenuto consapevole. Tuttavia bisogna pur considerare un' altra cosa: l' ampliamento del punto di unione nella sua massima totalità, significa l' accensione di tutte le frequenze dell' uovo luminoso contemporaneamente, ed è in questo caso che si realizza il cosiddetto "fuoco dal profondo". Per fare un esempio, con l' ampliamento del punto di unione è come se noi riuscissimo contemporaneamente a percepire sia Radio Roma che Radio Italia. 

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