Karma

Parlare di karma presuppone l’ inclusione del concetto di reincarnazione abbastanza estraneo alla cultura occidentale. Ciò che si reincarna è l’ Io che tende ad evolversi nella fase successiva delle reincarnazioni. Nell’ Aldilà noi compiamo un’ azione immensa che qui sulla Terra non è paragone: ci costruiamo un nuovo corpo fisico sulla base di quello che abbiamo fatto nella vita precedente. Lo si fa insieme con altre Entità molto abili. Il nostro Io superiore conosce bene di quali esperienze abbiamo bisogno per correggere le nostre imperfezioni e molto spesso sono esperienze che la Coscienza dell’ Io inferiore rifiuta violentemente: colpi del destino, malattie… Però dall’ Aldilà sono le uniche cose che ci appaiono degne di valore. Quando lasciamo questo mondo la morte ci colpisce (a parte il suicida). La decisione di reincarnarci viene fatta con un atto di coscienza fortissimo e la qualità dell’ incarnazione dipende proprio dalla forza che avevamo in quel momento che è il risultato di tante cose. Nell’ Aldilà ci si sceglie i genitori della prossima incarnazione, i genitori devono corrispondere alle esigenze karmiche, ad esempio, se uno ha avuto una vita di superficialità assoluta, necessita di un’ incarnazione di difficoltà continue, quindi questo cercherà una famiglia “sgangherata” per rinforzare l’ Io. Il karma è qualcosa che muta, ad ogni incarnazione aggiungiamo qualcosa. Ha delle caratteristiche che vanno considerate: noi continuamente produciamo nuovo karma che farà in futuro quello che il karma passato sta facendo adesso. Si tratta di un evento passato da noi stesso originato.  Per l’ uomo è difficile trovare la simultaneità dei diversi livelli gerarchici: siamo portati per forza a ritrovare l’ origine di cause fisiche, in un’ altra vita fisica. Quando lasciamo questo mondo ci portiamo dietro tutta una serie di esperienze, è una specie di summa sintetica delle cose che ci sono riuscite, non ci sono riuscite, delle cose buone, quelle meno buone. Questo è il materiale che costituisce il karma. Dopo la morte per tre giorni riviviamo tutta la vita dettagliatamente. Dopo, cominciamo l’ esame karmico che dura  tutto il tempo che abbiamo dormito sulla Terra assistiti da alcune Entità. Quello che facciamo ad un bambino nei primi 7 anni, karmicamente si presenta nell’ ultima fase della sua vita, quello che facciamo da 7 a 14 nella penultima fase della sua vita. Detto questo noi abbiamo un nostro karma individuale, ma non solo, quello  è inserito in un karma collettivo. Spesso siamo travolti da eventi che riguardano tutta la comunità, una vicenda come le Termopoli, che ha preservato la civiltà greca da influssi molto nocivi. Accanto al karma individuale c’ è un karma collettivo. La III gerarchia (Angeli, Arcangeli, Arcai) si occupa della memoria da un’ incarnazione all’ altra. La II gerarchia si occupa del karma della salute. Mentre la III lo fa nella “coscienza” ordinaria di veglia, la II lo fa nella “coscienza” dei sogni. Nel sonno più profondo la I gerarchia prepara gli eventi karmici e fisici del destino, in particolare incontri con altre persone. Gli spiriti lunari ci danno l’ individualità ed il passato immutabile, questo patrimonio che dal passato portiamo in questa vita. Le Entità solari invece sono Entità della libertà. Questo ci comincia a posizionare bene nel fenomeno karmico rispetto al fenomeno libertà. Se tutto è destino non siamo liberi, se tutto è caso allora dov’ è il significato di quello che facciamo? Quindi due persone si incontrano perché il karma li portava a questo incontro ferreo, ma da quel momento sono liberi: finisce l’ influsso delle Entità lunari ed inizia quello di quelle solari. Di questo incontro possono fare quello che vogliono. Una comprensione di una personalità deve estendersi almeno a tre vite. Se in una prima vita abbiamo vissuto con forte atteggiamento di amore verso tutto, per la vita, la conoscenza, per il lavoro, per gli animali… portiamo questa carica di amore con tanta potenza nell’ Aldilà, che quando rinasciamo abbiamo una vita molto gioiosa. Questo eccesso di gioia portato avanti tutta una vita, ci mette in condizione nell’ Aldilà di costruirci una struttura psico-fisica e mentale per cui nella terza incarnazione abbiamo un’ apertura mentale eccezionale, ci mette in condizione di afferrare tutto, senza pregiudizi. È vero anche il contrario, se attraversiamo una vita piena d’ odio, in quella successiva ci viene dolore da tutte le parti. Una vita piena di attenzione a tutto, nella vita successiva si trasforma in un corpo robusto ben costituito, ossa solide e una crescita dei capelli molto veloce. Una vita precedente caratterizzata da un forte egoismo, ci porta ad un corpo piuttosto mal combinato nell’ incarnazione successiva, una struttura fisica problematica. Una vita passata all’ insegna di un atteggiamento frivolo, nell’ incarnazione successiva diventa una tendenza a mentire. Uno che nella vita sviluppi molto bene la geometria, siccome poi partecipa alla costruzione del corpo, inclusi gli occhi, avrà una vista eccellente. Invece una persona che in una vita abbia ecceduto in giudizi tendenziosi, quelli che tendono a portare dei vantaggi,  questo è abbastanza grave perché crea persone litigiose. Se una persona in una vita è stato un eccellente matematico, nella successiva sarà negato, dovrà sviluppare altre qualità. Una persona che sia stato un attentissimo osservatore, nell’ altra vita avrà un atteggiamento coraggioso verso l’ esistenza, perché avendo avuto il coraggio di assistere a tutto, anche agli spettacoli più raccapriccianti, ha maturato questa capacità interiore: un comportamento esteriore diventa una facoltà interiore: il coraggio. Una vita in cui il senso di se sia stato eccessivo, nella vita successiva incontrerà pochissime occasioni per misurarsi, perché ha già un io molto forte. La malaria riesce a ridurre il senso di se, perché diluisce il sangue. Nel caso contrario, persone con poco senso di se, incontrerà molti ostacoli, anticamente si faceva con il colera che inspessisce il sangue. Una vita passata nell’ incredulità, alla S. Tommaso, nella vita successiva diventa un’ ottusità completa quasi in tutto. Una vita in cui il pensiero sia stato ben allenato, e la riflessione continua, produce un corpo esile, ben formato, magro, i grandi pensatori sono tutti così.   In cui il pensiero sia stato scarso, predispone a una pelle poco sana, piena di macchie e patologie.  Una vita in cui il pensiero sia stato superficiale porta ad una andatura barcollante. Una vita in cui il pensiero sia stato pigro, porta ad una lentezza estrema dei movimenti degli arti. Ci sono moltissime di queste antinomie o simbiosi, ne citiamo ancora poche. Una forte vita di interesse spirituale porta nella prossima vita a una buona salute, se questo interesse è stato proprio per tutto porta ad una salute di ferro. Un disinteresse totale per la musica, predispone a malattie polmonari. La musica riguarda la sfera dell’ udire, “è collegata ad altre percezioni del sentire” e si articola nella sfera della circolazione e dei polmoni. Un disinteresse verso la pittura, dà un’ espressione antipatica nel volto. Un disinteresse totale per l’ astrologia, l’ astronomia, si traduce con un corpo debole e floscio. Un disinteresse generale per tutto saremo persone avide e vili. Una serie di vite ben spese porteranno una persona che ha un’ estrema serietà nell’ affrontare la vita, ma che sa anche farsi una sana risata al momento giusto e che sa anche sorridere di se stesso. Quando erano inesistenti altri rimedi, la malattia faceva da karma.
A questo punto si comprende quanto sia importante lo studio del karma, in particolare ci porta a comprendere il nostro. Comprendere il proprio karma significa diventare liberi, arrivare a percepire il proprio karma è una meta alta. Noi veniamo educati con concezioni religiose che posizionano un regno celeste immutabile, indipendente dal nostro comportamento che guarda con una certa sufficienza questi poveri umani: invece, noi influenziamo moltissimo le sfere soprasensibili.
Chi ha una capacità musicale sviluppata, un orecchio perfetto, è stato un eccellente architetto nella vita precedente. Il karma può essere una scuola immensa. La capacità architettonica è usata per la costruzione di un orecchio perfetto. Poi si va a cercare la famiglia adatta ereditariamente. Bach è stato l’ ultimo di una generazione di 20 musicisti, ma solo lui è stato grande. Siamo certi che si sia scelto la famiglia scrupolosamente per applicare bene il suo archetipo musicale.
Per ricordare qualcosa bisogna averla pensata. Tutto ciò che a livello di pensiero si collega a realtà spirituali, rimane, e può essere ricordato ed implementato nelle prossime vite.


www.dannydember.com

Cristianesimo o idolatria

Nessun commento:

Posta un commento